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Coronavirus: sono i cani che devono aver paura dell’uomo!

Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione.

Tuttavia, poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a SARS-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COVID-19, limitando la loro esposizione.

Del resto è lo stesso Ministero della Salute che nelle FAQ sul Coronavirus ha spiegato questo concetto (http://bit.ly/coronavirus_faq).

Non ci sono prove che animali domestici possono essere infetti, ma è anche doveroso lavarsi sempre le mani con acqua e sapone dopo il contatto con loro, questa è una regola valida sempre perché ci protegge da vari batteri comuni. Importanti sono le misure igieniche di base che andrebbero sempre tenute come il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo.

Pubblicata il 31 marzo 2020 sul sito del Ministero la doverosa puntualizzazione da parte della categoria dei Medici Veterinari su come pulire le zampe del proprio cane al ritorno dalla passeggiata, dopo che nei giorni scorsi erano circolate notizie false e pericolose per la salute degli animali, da fonti non attendibili. “La candeggina non va assolutamente utilizzata per pulire le zampe dei cani al rientro da una passeggiata nemmeno se molto diluita in acqua.” Al rientro dalla passeggiata, le zampe del nostro animale da compagnia possono essere pulite utilizzando acqua e sapone neutro, sempre comunque con molta parsimonia e cautela.

Potrebbe però essere vero il contrario, cioè che siamo noi a poter infettare loro, anche se gli effetti su di loro sono diversi dai nostri. Si sono riscontrati sporadici casi di persone malate che hanno infettato i loro amici a 4 zampe. Infatti, spiega Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria: “L’elevata circolazione del virus tra gli esseri umani sembra però non risparmiare, in alcune occasioni, gli animali che condividono con l’uomo ambiente domestico, quotidianità e affetto”, prosegue l’esperto, specificando che, al 2 aprile 2020, a fronte di 800 mila casi confermati nel mondo di coronavirus nell’uomo, sono solamente 4 i casi documentati di positività negli animali da compagnia: due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio. E in tutti i casi, all’origine dell’infezione negli animali vi sarebbe la malattia dei loro proprietari, tutti affetti da coronavirus.

Riassunto per chi ama regole chiare:

  1. a) se non sei malato, tieni assolutamente il cane con te, non lo abbandonare e portalo a spasso come faresti normalmente. Tieni conto solo del raggio di distanza da casa come previsto dal DPCM.
  2. b) se sei positivo al coronavirus ed hai persone in famiglia o amici che se ne possono occupare, dai per qualche giorno il tuo amico a chi se ne può occupare, almeno finché non guarisci. Questo per non mettere a rischio il tuo animale.
  3. c) se sei malato, ma non sai a chi lasciare il tuo cane/animale, tienilo con te magari stando attento a non scambiare troppe coccole con lui. Del resto loro sicuramente preferiscono rischiare di prendersi il COVID19 piuttosto che essere abbandonato e perdere l’unica persona che vale la loro vita.

Va inoltre ricordato e sottolineato che i nostri amati cani sono fondamentali nelle nostre vite in generale, come tante ricerche evidenziano, perché contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere, soprattutto in periodi di stress come sono questi giorni che stiamo vivendo. Quindi passare del tempo con il proprio cane e accompagnarlo nel giro o nei giri quotidiani (nel rispetto della normativa) contribuisce a mantenere in salute noi e loro. Insieme. Sempre.

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