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Come abbiamo domato i cani selvatici

C’è una domanda importante da porsi: chi ha addomesticato chi?

C’è una ragione evolutiva, per la quale l’ululato di un lupo ancora oggi ci fa rabbrividire. La paura nasce durante l’era glaciale. Quando gli esseri umani, migrando dall’Africa, hanno iniziato a popolare l’Europa e l’Asia, ed hanno incontrato per la prima volta i lupi. Quasi immediatamente, i lupi e gli esseri umani hanno dovuto competere per accaparrarsi le risorse per sopravvivere. Ponendosi entrambi, in cima alla catena alimentare. Ma poi è accaduto qualcosa di insolito: in un momento imprecisato della nostra storia comune, abbiamo iniziato a trovare il modo di lavorare insieme, trasformando il nostro nemico più feroce nel nostro compagno più fedele.

Quando abbiamo trovato il modo di “lavorare” insieme trasformando il nostro nemico più feroce nel nostro compagno più fedele?

Nessuno può sapere esattamente come e perché sia successo. Ma sulla base delle differenze tra i lupi moderni e i loro cugini cani addomesticati, la ricerca suggerisce che la maggiore deferenza di una specie nei confronti dell’autorità potrebbe averla resa più suscettibile di altre all’addomesticamento umano. In altre parole, mentre i branchi di lupi più paritari sono rimasti selvaggi, una specie con un rispetto più profondo per un leader potente da obbedire, potrebbe aver permesso agli esseri umani di intervenire efficacemente come nuovo cane alfa di grande successo.

Il “cane guida”

Questo ruolo di “cane guida” avrebbe permesso agli esseri umani di cacciare insieme ai loro nuovi compagni canidi e, grazie ai loro strumenti e alla loro crescente intelligenza, avrebbero portato il  branco misto al successo. Questa coesistenza ha finito per giovare a entrambe le specie. L’umanità aveva trovato quello che si rivelerà il migliore amico.

A partire da 14mila anni fa, secondo i ricercatori, il lupo e l’uomo si sono evoluti insieme. I cani aiutavano gli esseri umani nella caccia e nella pastorizia, nella guardia alle risorse e così via. Lavorando in tandem con gli esseri umani, i cani hanno prosperato meglio delle loro controparti selvatiche. Questo ha contribuito al suo diffondersi in tutto il mondo. Nel corso dell’evoluzione, i cani moderni si sono differenziati dai loro cugini lupi, in quanto ogni generazione è stata selezionata per i tratti specifici che più ci fanno apprezzare i nostri amici pelosi. I cani sono diventati meno “lupo” anche fisicamente ma soprattutto socialmente: meno aggressivi, più estroversi e più “carini” per gli esseri umani, con orecchie flosce, muso più corto e occhi da cucciolo.

Gli scienziati ritengono, inoltre, che i cani siano stati allevati specificamente per la loro capacità di elaborare le parole e i comportamenti umani. Ci sono persino prove che la chimica cerebrale dei cani e degli esseri umani sia in sintonia. L’idea di creare un legame attraverso il contatto visivo sembra essere una caratteristica umana che i cani hanno acquisito nel corso dei secoli. Oggi, l’ormone dell’amore, l’ossitocina, viene secreto da cani e uomini quando si guardano negli occhi.

Studio parallelo su volpi e cani

Uno studio russo sulle volpi selvatiche suggerisce che, probabilmente, i cani non ci hanno messo molto a diventare domestici. A partire dal 1959, un sottoinsieme di volpi d’allevamento (ma non addomesticate) è stato allevato specificamente per selezionare la docilità e la tolleranza verso gli esseri umani. Dopo poche generazioni, queste volpi hanno cambiato il loro comportamento: sembravano perdere la paura dell’uomo, rispondevano ai ricercatori leccando loro le mani e sviluppavano code scodinzolanti e ricciolute e orecchie flosce. Con questo e altri esperimenti simili, i ricercatori hanno dimostrato che l’addomesticamento dei cani non richiedeva grandi conoscenze scientifiche e nemmeno un piano. Basta selezionare gli animali più docili in ogni generazione successiva, per ottenere risultati ragionevolmente rapidi in termini di modellamento della specie. Ecco, cari amici, come è nato il cane.

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