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Cani da salvataggio: le razze migliori

Quante volte avete visto video di cani da salvataggio lanciarsi in mare per salvare sventurati o incoscienti umani?

Diciamoci la verità, quando li vediamo all’opera sembrano sapere davvero il fatto loro e, in effetti, è proprio così e sono tanti gli umani che devono loro la propria vita.

Sembrerà banale dirlo, ma non ci si improvvisa cane da salvataggio: alle spalle di una simile qualifica c’è il duro lavoro degli educatori e lo spirito di sacrificio dei cani, unito alla loro predisposizione a vivere come un gioco anche il più serio dei compiti.

Inoltre, il più delle volte, un cane bagnino è molto più affidabile di un bagnino bipede!

I cani per il salvataggio nautico costituiscono solo una parte dell’unità cinofila di salvataggio: l’altra parte è costituita dai conduttori.

In questo peculiare addestramento, l’Italia è in prima linea e molto più avanti rispetto a tanti altri paesi.

Basti pensare, infatti, che le unità cinofile di salvataggio in acqua nascono come branca della Protezione Civile Italiana già nel 1988, su spinta di Ferruccio Pilenga e del suo amico a 4 zampe Mas, che fondarono l’associazione di volontariato Scuola Italiana Cani Salvataggio.

All’inizio, cani da salvataggio in mare erano considerati solo i Terranova e i Labrador per la loro naturale predisposizione, ma ad oggi il novero delle razze bagnino è stato ampliato, ricomprendendone tante altre.

Cani da salvataggio: le razze

Come già accennato, i primi sono stati Terranova e Labrador.

Tuttavia, nel tempo ad essi si sono affiancati altri cani brevettati e resi operativi, come:

  • Landseer;
  • Flat-Coated Retriever;
  • Golden Retriever;
  • Cane d’acqua portoghese;
  • Perro de Agua Spagnoli;
  • Pit bull.

Requisiti per i cani da salvataggio

Perché un cane possa essere considerato un cane bagnino a tutti gli effetti non è sufficiente che ami l’acqua: un barboncino, ad esempio, può adorare tuffarsi in mare o in piscina, ma pensare di iscriverlo ad un corso di salvataggio sarebbe davvero chiedergli troppo!

Tra i requisiti per diventare un cane da salvataggio devono esservi:

  • la predisposizione all’acqua, che viene ampliata sottoponendo il cane a esercizi per insegnargli i richiami e a prove di salvataggio già tra il primo e il secondo anno di vita;
  • un peso minimo di 25 kg;
  • una conformazione fisica che permetta il traino, quindi una forza adeguata e la capacità di trascinare un bagnante in difficoltà o in stato di semi-incoscienza; ad esempio, oltre ad una notevole forza fisica, il Perro de Agua spagnolo ha le zampe palmate, che lo rendono particolarmente indicato per nuotare;
  • avere un’adeguata quantità di pelo, in particolare nei luoghi più freddi, così da essere riparati in modo naturale prima ancora che con l’ausilio di attrezzature specifiche che li proteggano da un gelo tale da impedire l’intervento degli umani nel salvataggio; ad esempio, il Terranova è dotato di un doppio strato di pelo, che permette al cane di mantenere un’elevata temperatura corporea.

Addestramento

Nella maggior parte dei casi, l’addestramento inizia dal primo anno di vita, a completamento della fase di sviluppo del cane, quando ha ormai raggiunto la stazza da adulto.

Gli addestramenti acquatici sono di due tipi:

  • addestramento a scopo ricreativo, che comprende acquaticità, giochi in mare e sport acquatici, in cui gli educatori insegnano i comandi basilari;
  • addestramento a scopo ricreativo, che comprende salvataggio ed esplorazione, nel corso del quale al cane vengono insegnate le manovre di soccorso individuale e in squadra.

L’attrezzatura specifica per i cani bagnino è costituita dalle cinture salvagente con maniglie e da pettorine galleggianti con catarifrangenti.

Ciò che conta più di tutto nel percorso di addestramento è il rapporto tra cane e padrone, quasi sempre un bagnino, in quanto non può e non deve limitarsi solo alle ore di lavoro, ma deve estendersi anche al di fuori della spiaggia.

Ecco allora un altro ottimo motivo per amare i nostri amici a 4 zampe: che sia sulla terraferma o in mezzo al mare agitato, si confermano sempre i migliori amici dell’uomo!

 

Foto: scuolacanisalvataggio.it

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